Gatti che attraversano la strada

Gatti che attraversano la strada
E' uscito "Gatti che attraversano la strada", il mio primo libro di poesie

sabato 23 luglio 2011

Senza titolo


Le poesie migliori
sono quelle non scritte,
pensate un istante
prima di addormentarsi
e dimenticate al risveglio,
piene di sogni segreti
di cui nessuno saprà mai –
se doveste incontrarne una,
fate di tutto per perdervela.

Senza titolo

Avrei voluto scrivere
una poesia sul mal di testa,
ma purtroppo mi è passato.

lunedì 4 luglio 2011

Senza titolo


Questa poesia parla di suore –
suore in libera uscita
che imboccano divieti di transito
per entrare dall’ingresso posteriore
in discoteche peccaminose
dove strofineranno i loro corpi
contro sconosciuti strafatti di coca
per riportarli sulla retta via –
l’abito penitenziale copre
lo stretto indispensabile,
lasciando poco spazio alla preghiera
e ancor meno alla vergogna –
l’eucaristia ha sapore
di stordimento e sballo incontenibile,
estasi mistica da mescolamento
di fluidi corporei indecenti –
di ritorno alla clausura,
hanno ancora di che scandalizzarsi
per un ubriaco che piscia contro un muro,
per i cani che si accoppiano per strada
e per un barbone che bestemmia
sui gradini di una chiesa
cercando Dio nel cuore della notte.


Questa poesia è stata scritta per gioco, un gioco tra poeti con la mia amica Alessandra Fanti: ciascuno dei due ha proposto una parola, dopo di che abbiamo scritto ognuno la sua poesia, con l'unica regola che contenesse entrambe le parole proposte. Le due parole erano sapore e transito. Di seguito, la poesia di Alessandra.

Traguardi

Tra l'inutilmente atteso,
dovrò annoverare:

non il gusto
del filo di lana
strappato di slancio
a cui io stessa rinunciai
per mancata ambizione,

ma l'aroma dell'attimo perfetto
in cui tutto è compiuto,
che permea da sempre i miei sogni
e si dissolve al risveglio,
ed è il profumo fragrante del dirmi arrivata
ad un dove per l'anima
che sia casa e meritato riposo.

Il traguardo raggiunto,
consumando scarpe e tenacia,
è un sapore che io mai saprò.

La sola vittoria,
di cui potrò menar vanto
alla fine dei giorni in transito,
sarà quell'ultimo passo,
prima dell'oltre
a tutti dato,
per essere finalmente
umana tra umani.

Senza meriti nè conquiste.
Di sola vita compiuta.