Dal momento che non mi va giù l'idea di buttare via due settimane di lavoro, posto la poesia inedita che avrei dovuto leggere ieri al reading "Sbarre"
Esercizi alla sbarra
per goffi imputati
semi-professionisti,
irreprensibili
dilettanti
traboccanti sensi di
colpa
e grassi in eccesso –
funzionari fuori forma
del crimine organizzato
tenuti a dieta ferrea
per smaltire il
delitto
con l’adipe e il
castigo –
la pubblica accusa
in abiti da domatore
e occhiali da
scienziato
schiocca la frusta
per punire ed educare –
al salto nel fuoco,
alla fiducia
nello schema circense
di gabbie e animali
e pubblico pagante,
entusiasta della
messinscena
al punto da crederla
reale,
moralmente edificante –
e socialmente
necessaria
per sentirsi atterriti
quel tanto che basta
ad amare la frusta,
la gabbia, la fatica,
la punizione quotidiana
–
e darsi appuntamento
ogni santa mattina
sul quarantanove
sbarrato
a guardare con occhi
sbarrati
fuori dai finestrini
sbarrati
la vita in attesa alla
sbarra
di un passaggio a
livello
che non sarà mai
sollevato.
1 commento:
mai?
Posta un commento