era chiaro fin dall’inizio
che sarebbe finita male,
quando si svegliò una mattina
e decise di dichiarare guerra
alla spietata logica di chi
mette sempre il principio
prima della fine e non sa
raccontare una storia
che non sia esistita –
costruì una macchina
per continuare a sognare
dopo il risveglio,
nei giorni feriali
tragici e abbandonati
ai loro tristi destini,
e un’auto con le ruote quadrate
per non andare da nessuna parte –
ma finì arrestato
per non aver pagato il pizzo
alla malavita disorganizzata
che governa il mercato nero
dei venditori di rose
ai tavolini in centro –
e il suo nome era Santo Fransisco,
sindaco degli ubriaconi
cuorinfranti spensierati,
presidente onorario
degli attaccabrighe di quartiere.
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