non ha più nulla da
dire
sul traffico rimasto
inspiegabilmente
scorrevole
nonostante l’ultimo
incidente non mortale
che ha provocato
ottocento feriti lievi,
ventidue dispersi
e lo smarrimento di
un’anima –
un vigile urbano ha
multato
un cartello di divieto
di sosta
per aver parcheggiato
in divieto di sosta
e un marciapiedi non
autorizzato
che transitava
contromano
terrorizzando i
passanti –
ma c’è sempre
qualcosa che non riesco
a rimettere a posto,
da qualche parte tra la
vita
e il corto circuito
di esistenza volatile
ad accesso casuale –
qualcosa che sfugge
all’ordinaria
catalogazione
dei dizionari –
qualcosa che cerca
una direzione
in cui condurmi
e finisce per perdersi
in una confusione
senza via d’uscita,
l’agglomerato senza
criterio
di personaggi
secondari,
fatti trascurabili
e pensieri
insignificanti
da cui non si può
evadere.
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