che si affaccia nudo al balcone
ogni notte, a mezzanotte in punto,
per protestare contro la vita
che lo ha insultato e schiaffeggiato
in tempo di guerra,
quando il nemico bussa alla porta
e nessuno ha tempo per badare
alle buone maniere –
non c’è niente di sbagliato in lui
finché la sera è calda e ci si può
affacciare nudi al balcone
senza pigliarsi una polmonite,
mentre il pubblico di sotto
applaude l’eroe di un’estate
che ha inventato l’arte
per sabotare la noia
e oltraggiare il pudore
dell’ottimismo militante.
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