Gatti che attraversano la strada

Gatti che attraversano la strada
E' uscito "Gatti che attraversano la strada", il mio primo libro di poesie

venerdì 28 giugno 2013

Un lupo di mare

Il capitano, sorseggiando
un tè corretto al curaro
per prevenire l’insorgere
di patologie dentali
e di fatali nostalgie,
bestemmia sulla tolda della nave
(ruggine e ricordi ammucchiati
alla rinfusa in fondo alla stiva) –
come ci si sente con tre ore di sonno
e un appuntamento all’alba
con il plotone d’esecuzione? –
un pianista di jazz piange nella notte
per una nota sbagliata
che ha spezzato il suo groove
e un fidanzamento
di sette anni e mezzo
in sei ottavi, accordi
di quinta diminuita,
ostinato in battere –
ma la nave è alla fonda
ormai da vent’anni
e il capitano è un vecchio pazzo
molto più saggio di te e me,
che soffriamo il mal di mare
ad ogni più piccola onda
e barcollando inseguiamo
un’illusione di terraferma
su cui sentirci al sicuro.

giovedì 27 giugno 2013

Accumulazione compulsiva

Il pannello di segnalazione
non ha più nulla da dire
sul traffico rimasto
inspiegabilmente scorrevole
nonostante l’ultimo
incidente non mortale
che ha provocato
ottocento feriti lievi,
ventidue dispersi
e lo smarrimento di un’anima –
un vigile urbano ha multato
un cartello di divieto di sosta
per aver parcheggiato
in divieto di sosta
e un marciapiedi non autorizzato
che transitava contromano
terrorizzando i passanti –
ma c’è sempre qualcosa che non riesco
a rimettere a posto,
da qualche parte tra la vita
e il corto circuito
di esistenza volatile
ad accesso casuale –
qualcosa che sfugge
all’ordinaria
catalogazione
dei dizionari –
qualcosa che cerca
una direzione
in cui condurmi
e finisce per perdersi
in una confusione
senza via d’uscita,
l’agglomerato senza criterio
di personaggi secondari,
fatti trascurabili
e pensieri insignificanti
da cui non si può evadere.

Chiusura Infoshop Sa Bardana

Sabato 29 giugno, l'Infoshop Sa Bardana chiude l'attuale sede di via Santa Gilla 43. Fino ad allora, trovate tutti i libri scontati del 20 per cento, compreso "Gatti che attraversano la strada"

martedì 25 giugno 2013

Zibaldone - Reading poetico

Nell'ambito della mostra dal titolo Zibaldone di Matteo Ambu mercoledì 26 giugno alle ore 19.00 leggeranno i loro versi Gavino Angius, Alberto Cocco, Giuseppe S. Mereu, Valentina Neri e Alessandra Fanti. La mostra è allestita al Villanova Cafè Bistrò, in via Sulis 32, a Cagliari.

Pianeti fantastici, città futuriste dominate dalla tecnologia, è questa l’illusione ottica che si ha subito mentre si guardano le opere di Matteo Ambu; un martellamento di immagini invade lo spettatore ed è come se l’affastellarsi di oggetti, perfettamente intersecati in un puzzle senza fiato, avesse un effetto visivo simile a un suono assordante. Poi ci si avvicina e gli spazi ipertecnologici racchiusi in una piramide, in un cubo o nel display di una vecchia tv svelano un mondo di oggetti comuni, spesso desueti e scomparsi quasi che l’artista fosse un poeta delle nostalgie d‘infanzia, di quel mondo magico in cui, come diceva il poeta Rilke, “si trovano tutte le cose che abbiamo perduto”, dalla scarpina della bambola parlante alla vecchia cornetta del telefono; sono mondi che muoiono di solitudine dove la vita è in quegli reperti dimenticati che hanno il potere di condurci in viaggio dentro l’ossimoro di una macchina del tempo malinconica e giocosa. La monocromia fluorescente, verde acido o rosa shocking, rosso vermiglio o blu elettrico, trae in inganno e rende questo bombardamento di “cose” la perfetta metafora di un pianeta ormai troppo globalizzato che, da paese a paese sta perdendo la propria peculiarità, affannandosi dietro agli sprechi come misura della propria ricchezza impoverendo l’individuo.
Oggi, dopo diversi anni di “variazioni sul tema”, l’opera di Ambu si evolve; a volte le superfici, si stringono; si ergono giraffe spaesate soffocate da una terra non più a misura d’uomo. In questa nuova fase artistica cresce il senso del ritmo; la coerenza del colore è data dall’elemento naturale e il ferro predomina; ma più che ricercare incastri perfetti tra scarti di ogni genere, lo studio di Matteo Ambu si affina, si accentua di un maggior lirismo ricercando, proprio come in una poesia, il ritmo, l’assonanza, l’armonia di forme ridondanti, le similitudini di strutture ossessive che baloccano moltiplicandosi. Il gioco non è più solo recuperare l’oggetto ma recuperare il ricordo toccando le corde emotive della memoria distratta usando l’intuizione. L’animale è solo, a vivere la straniazione apocalittica che lo sovrasta, assuefatto dall’assenza di significato; o forse l’animale, pinguino o giraffa che sia, non è l’altro che l’uomo nel suo regredire, e che urla tutta la sua solitudine manifestando quel disagio che, da Munk a Hopper, da Bacon a Fontana, squarcia il silenzio delittuoso in cui è racchiuso il mistero dell’opera stessa.
Matteo Ambu vive e lavora a Cagliari; dopo aver compiuto studi artistici inizia ad esporre, giovanissimo, facendosi notare da subito come uno degli artisti più interessanti scoperti da Ercole Bartoli. Ha realizzato una mostra personale al Teatro Civico di Castello e ha partecipato a diverse collettive.

mercoledì 5 giugno 2013

Senza titolo

Stiamo insieme per sempre
per raccontarci ancora
ogni giorno la storia
della nostra vita insieme
e non essere mai ripetitivi.

sabato 1 giugno 2013

Senza titolo

Questa poesia è dedicata
alle mattine passate
a giocare a biliardo
ai tempi delle scuole superiori,
quando si studiavano
traiettorie temerarie
per eludere la sorveglianza
dei postulati euclidei
e sfuggire al futuro spietato
che non ci avrebbe catturati vivi –
imparammo molto di più allora
sulla geometria e tutto il resto
che nelle ore all’ultimo banco
trascorse a fingere di capire
gli insegnanti sottopagati
che spiegavano una lezione
che non doveva essere capita.