in un cabaret di pessimo gusto
dove grasse puttane di mezza età
sorseggiavano champagne da due soldi
strusciandosi discinte
su disperati cocainomani
in crisi d’astinenza
da comprensione carnale –
aprimmo la porta e uscimmo
a respirare le strade
dopo il crollo nervoso collettivo
delle borse mondiali,
e noi, ignari di tutto ciò,
continuavamo a cercarci domande
cui dare le stesse risposte sbagliate –
senza un posto a cui tornare,
eternamente sconfitti,
invecchiammo senza fretta
all’ombra delle grondaie
mentre un’altra erezione si spegneva
nella perfezione del silenzio.