Se cammini nella notte ad occhi chiusi
stando ben attenta a dove metti i piedi,
potresti di colpo scoprire, precipitando
attraverso fauci d’asfalto che si spalanca
e t’inghiotte, la via che porta alla liberazione
dalla luce del giorno, dalla superficie delle cose
così nitida e brillante da non poterla tollerare –
grate, tombini e condotti d’aerazione
nascondono i passaggi segreti che conducono
al mondo sotterraneo, il pianeta capovolto
dove ogni cosa ti appare per il suo giusto verso,
ottica realtà speculare a un’illusione abituale –
non è il peggio che ti possa capitare, aprire gli occhi
e vedere ciò che normalmente è nascosto
sotto strati di terreno e tubature, vecchie ossa
e reperti archeologici, ordigni inesplosi
di bombardamenti caduti in prescrizione –
qui si danno appuntamento alligatori
a fine carriera, scaricati nelle fogne
senza tanti complimenti per far spazio
a nuove specie animali di tendenza,
con alieni sopravvissuti ad atterraggi di fortuna
e scampati alla vivisezione in laboratori segreti –
qui gli dei di plastica hanno il loro Olimpo
in cima a una montagna di lattine,
bidoni, bottiglie, barattoli, flaconi, tubetti
e altri rifiuti del mondo di sopra, vestigia
di una civiltà che non vuole rassegnarsi
all’estinzione e semina la terra con oggetti
sperando che germoglino e si moltiplichino,
che diano frutti per la prossima generazione –
qui compromessi risplendono nelle celesti catacombe,
perché niente che sia puro può sopportare la pressione
e le polluzioni tossiche del vivere sottoterra,
qui l’umanità postatomica aspetta
che arrivi il momento della riscossa –
formica solitaria tra le rovine d’Europa
in vendita al miglior offerente, sei cresciuta
tra odio, indifferenza e una libertà
da pagare in moneta sonante –
fuggita dai reticolati, dal filo spinato
elettrificato per fermare i sogni ai confini,
hai attraversato senza diritto di cittadinanza
le epoche e le nazioni, in cerca di un rifugio –
la fabbrica dei feti in scatola sforna
repliche perfette del modello standard
del colore e delle dimensioni richieste,
i più adatti a svolgere le mansioni previste –
cervelli cotti al microonde, ancora fumanti
sono inseriti dentro crani ad apertura facilitata
per sfamare la creatura dominante,
il re delle scimmie antropomorfe
che si nutre di paure e furori,
che distrugge il trono su cui siede –
i postumani s’inebriano inalando gas nervini:
sono pronti per la battaglia finale,
per conquistare i cieli su un autobus scassato
impugnando armi spuntate, riciclate
da attrezzi da giardinaggio e posate –
alligatori ed alieni imperturbabili
osservano, con indosso ali d’angelo,
che un’altra apocalisse abbia inizio.
Gatti che attraversano la strada
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mercoledì 21 giugno 2017
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